XXXVIII Assemblea annuale ANCI

Le considerazioni del sindaco di Cagliari di rientro dalla tre giorni di Parma del 9, 10 e 11 novembre 2021, che ha visto confrontarsi e condividere esperienze amministratori locali di tutta Italia

XXXVIII Assemblea annuale ANCI, Truzzu: “PNRR sfida epocali, ma occorrono procedure diverse. Draghi ascolti i sindaci metropolitani“

“Un grande successo, devo dire. Soprattutto, si conferma il fatto che i sindaci sono diventati elemento fondamentale della coesione nazionale, la risposta concreta e immediata ai problemi dei cittadini. La gestione della pandemia, i momenti drammatici vissuti hanno forgiato una classe dirigente di amministratori in grado di gestire la grande partita del cambiamento che oggi si gioca in Italia”.

Così il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, di rientro dalla XXXVIII Assemblea annuale ANCI di Parma, dove ha partecipato alle discussioni nei diversi panel sui temi della transizione energetica, ambientale e sostenibilità.

Nel corso della tre giorni emiliano-romagnola, l’Associazione Nazionale di Comuni Italiani ha inoltre affrontato l’importante tematica inerente la gestione dei fondi destinati alla ripartenza dell’Italia. “Ho paura – ha commentato il sindaco Truzzu – che si possa andare fuori tempo limite. Con il modello organizzativo vigente non riusciremo, nei prossimi due anni, ad appaltare e finanziare tutti i progetti”.

“La questione cruciale – prosegue – riguarda personale e procedure: il piano delle assunzioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, è giusto. Ma il rischio è che molte delle assunzioni non siano adeguate alla sfida. Stipendi bassi, che non attraggono competenze e ruoli specifici, non in linea con ciò che viene richiesto”.

Sulle procedure, gli orientamenti dei sindaci metropolitani concordano. ”Occorre – puntualizza Truzzu – una radicale semplificazione del Codice degli Appalti, o in alternativa l’applicazione del modello “Morandi”, con l’individuazione dei sindaci come commissari ad acta per le opere strategiche. Perché con l’attuale sistema il rischio concreto è che le risorse del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, arrivino ai comuni nel 2025, lasciando ai poveri sindaci l’onere e la responsabilità di aver fallito e non aver speso le risorse”.

“È opportuno che i soldi arrivino direttamente alle stazioni appaltanti senza passare dalle conferenze interministeriali o da quelle con le regioni. È statisticamente provato – conclude il primo cittadino – che i Comuni spendano meglio e più in fretta le risorse. Ma purtroppo dobbiamo muoverci nel mare magnum delle procedure di assegnazione e ripartizione delle risorse, che variano a seconda dei Ministeri o degli enti. E questo non va bene”.