Forse solo canzonette ma hanno dato un’impronta identitaria alla Sassari del boom economico e iniziato un filone che dura tuttora. I motivi musicali e canori dei cantanti e cantautori sassaresi meritano un riconoscimento e una valorizzazione, secondo l’associazione 50 e più, legata a Confcommercio, che partendo da un libro scritto da Gavino Ruggiu sulla musica identitaria turritana, ha confezionato un Cd misicale con la collaborazione degli artisti locali più noti, che hanno scelto i brani storici più caratteristici della prima canzone sassarese.
Ruggiu, autore della ricerca musicologica, afferma che la canzone sassarese è nata come impulso identitario dei cittadini “autentici” della città in un momento in cui Sassari, le sue periferie, le sue borgate accoglievano le folle di “accudiddi” che si muovevano dalle campagne inseguendo le lusinghe dell’industrializzazione. Cantando di cibi popolari, di feste, di allegria, di luoghi storici, di amore per la città e spesso di nostalgia come sentimento degli emigrati, gli autori sassaresi si ispiravano alla musica spagnoleggiante e soprattutto realizzavano cover di canzoni note o meno note del tempo. “La mirinzana” “l’Eba minerari” sono esempi di rielaborazione di motivi italiani riadattati allo spirito turritano.
Gli autori del CD si esibirannno in un concerto, l’8 novembre all’Auditorium di Cappuccini, presentati da Antonio Arcadu e Anna Rita Oggiano. Vi parteciperanno Gianni Paulesu, Luciano Simula, Giuseppe Manca, Pinuccio Cossu, Maria Pia Poddighe, Maria Speranza Russo, Giuseppe Fiori, Giuseppe Piroddu i gruppi Zeppàra e Ruseddu ed Eredi Giuseppe Piras. La manifestazione è stata presentata a Palazzo Ducale, presente il sindaco Nicola Sanna e l’assessore alla cultura Raffaella Sau. La vendita del pacchetto libro + cd servirà a contribuire al restauro di un monumento storico di Sassari, ancora da individuare.