A Sassari due case per i padri separati
Si chiama “Casa 19 marzo” il progetto approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale di Sassari, a sostegno dei padri che si trovano ad affrontare le difficoltà anche economiche del divorzio o della separazione.
Nei due immobili, situati in via Monte Grappa, verranno realizzate sette camere doppie con bagno privato, due cucine e due zone soggiorno o relax da dedicare ad attività ludiche.
«Vogliamo puntare a contenere il fenomeno del disagio abitativo dei padri separati – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – e dare loro la possibilità di mantenere una relazione significativa con i figli. Il nome del progetto è già significativo e richiama la data della “Festa del papà”, quasi a voler dire che l’attenzione nei loro confronti non si esaurisce il 19 marzo ma prosegue ogni giorno».
Il progetto costerà 450mila euro: 250mila euro è il valore degli immobili di proprietà dell’amministrazione comunale a cui si aggiungono 100 mila di finanziamento richiesto alla Regione per la ristrutturazione degli immobili e altri 100 mila euro di finanziamento richiesto alla Fondazione di Sardegna per gli arredi.
Nelle nuove abitazioni i padri potranno esercitare il loro ruolo in modo continuativo, senza essere relegati a un ruolo marginale. La casa infatti potrà ospitare fino ad un massimo di sette papà e i loro figli durante le giornate di visita, indicate nella sentenza di separazione o dal decreto del Tribunale per i minorenni. La convivenza avrà una durata annuale e potrà prorogarsi di un ulteriore anno, nel rispetto delle regole comuni.
«Come amministrazione – spiega l’assessore alle Politiche della casa Ottavio Sanna, dirigente del Partito dei Sardi – abbiamo pensato di supportare i beneficiari del co-housing in un percorso di ricostruzione di un equilibrio esistenziale. Una nuova linea di Welfare che volge uno sguardo attento anche a questo fenomeno e che con la creazione dell’Osservatorio per l’emergenza abitativa sarà al centro di un nuovo percorso».
I destinatari verranno individuati dal Settore Politiche della casa in collaborazione con il Settore Politiche sociali e con i partner del progetto, il Tribunale di Sassari, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, le associazioni di volontariato. Ogni ospite godrà di un piano personalizzato di aiuto, realizzato in collaborazione con i Servizi sociali e con le associazioni di volontariato che aderiscono al partenariato, al fine di agevolare il percorso di ricostruzione della propria autonomia, nell’ottica di un futuro svincolo dall’intervento di accoglienza, una volta superata la fase critica dell’emergenza abitativa.
In un’ottica di responsabilizzazione gli ospiti dovranno impegnarsi nelle attività di pulizia e mantenimento della camera e degli spazi comuni, secondo i turni meglio definiti nel regolamento interno, e dovranno contribuire alle spese delle utenze domestiche.