A poco più di una settimana dall’intensa grandinata che ha interessato tutta la valle del Coghinas, gli agricoltori dei comuni di Valledoria, Viddalba e Santa Maria Coghinas fanno la conta dei danni: le carciofaie sono compromesse e la produzione carciofo spinoso, sarà ridotta dell’80 per cento. «Negli ultimi giorni abbiamo fatto numerosi sopralluoghi sugli oltre mille ettari di terre destinati alla produzione del carciofo e le prime impressioni sui danni recati dall’ondata di maltempo sono state confermate – afferma Giovanni Pes, presidente della Cooperativa Società Agricola Valle del Coghinas. Al momento fare una stima esatta dei danni è molto difficile, ma l’assenza dal mercato delle nostre aziende agricole durante i mesi di novembre e dicembre potrebbe generare delle perdite economiche superiori al 60% del guadagno annuale».
Nella valle del Coghinas si contano poco più di un centinaio di aziende agricole e tutte sono dedite alla coltivazione del carciofo, garantendo il 25% della produzione regionale del carciofo. La varietà maggiormente coltivata è quella del carciofo spinoso che da qualche anno gode della Denominazione d’origine protetta (Dop) ed è tutelata da un apposito consorzio che ha sede a Valledoria. Secondo Antonello Deiana, della Coldiretti di Viddalba, le carciofaie non andranno in produzione prima della metà di gennaio e a quel punto, vista la necessità da parte di tutte le aziende agricole di vendere i propri carciofi, ci sarà una forte congestione del mercato. La stagione è definitivamente compromessa».
«La Regione Sardegna deve attivare al più presto lo stato di calamità naturale per dare una risposta immediata agli agricoltori della valle del Coghinas – dichiara il presidente di Coldiretti Sassari, Battista Cualbu, che aveva già stimato la perdita complessiva intorno ai dieci milioni di euro.