Torres Femminile: Giovanni Antonio Casali, nuovo preparatore delle portierine

SASSARI – E’ già tempo di presentazioni in casa Torres Femminile in attesa di buone nuove dal mercato. La società, proiettata verso il futuro e pronta a migliorare sempre di più il settore giovanile, ha affidato le proprie portierine a Giovanni Antonio Casali, nuovo preparatore delle numeri 1 dell’Academy di Mister Antonello Campus. Classe ’74, Casali vanta una smisurata esperienza sia come giocatore sia come preparatore, figura che ricoprirà per tutta la stagione dopo l’accordo trovato nelle scorse settimane con il presidente Budroni.Ciao Giovanni e benvenuto alla FC Sassari Torres Femminile.

Raccontaci del tuo percorso calcistico
Sono nato e cresciuto a Porto Torres, la mia prima squadra è stata la Turris. Ho giocato per questa società dagli esordienti sino agli allievi, un buon percorso che mi ha permesso di fare il salto di qualità nella Torres. A Sassari ho vissuto gli anni più importanti della mia carriera e della mia formazione calcistica, visto che al giorno d’oggi conservo gelosamente tutti gli insegnamenti di Michele Pintauro che mi sono serviti sia come portiere sia come preparatore. In rossoblù ho giocato per diversi anni: cominciai dalla juniores e il primo anno feci già il secondo di Pintauro in prima squadra. Mi volle Vanni Sanna, successivamente subentrò Eppe Zolo col quale centrammo la promozione in C2. Conclusa la parentesi Torres approdai in promozione prima con l’Esperia Sorso (due anni) e con il Sorso (un anno). Successivamente tornai a Porto Torres per giocare in prima categoria con la Pro Turris. Dopo 3 anni mi trasferii alla Turritana, dove rimasi per 4 anni e vincemmo il campionato conquistando la prima categoria. Concluso il mio ciclo a Porto Torres approdai allo Stintino e ci rimasi per ben 9 anni, al termine dei quali vinsi un campionato di seconda categoria e disputai i restanti anni in prima categoria. A 38 anni, a causa di un infortunio alla schiena patito durante una gara di campionato, ho deciso di smettere.Tanti campionati alle spalle, tante vittorie ma anche tante soddisfazioni personali, purtroppo realizzate a metà.
Rimpianti?
È vero, nell’arco di tutta la mia carriera avrei potuto coronare alcuni sogni che purtroppo sono rimasti nel cassetto. Penso innanzitutto alla nazionale dilettanti juniores, meta raggiunta con sudore e sacrificio all’inizio del “calcio dei grandi”. Partii a Roma per le selezioni nazionali, partecipai a 4 stage alla Borghesiana e riuscii ad entrare nel giro azzurro. In seguito ricevetti delle proposte da Brescia e Sampdoria – che mi volle per disputare il torneo di Viareggio – ma non si concretizzò nulla a causa delle dinamiche del mercato.
Il tuo curriculum parla da sé: ci sono delle ottime premesse per svolgere un lavoro interessante, considerando soprattutto che ricopri questo ruolo da moltissimi anni.
Ho iniziato la carriera da preparatore dei portieri quando andai via da Sassari. In ogni società in cui sono stato ho lavorato in tutti i rispettivi settori giovanili. La mia “missione” si nutre di una motivazione fortissima: volevo e voglio tutt’oggi che i giovani portieri abbiano quella figura di riferimento che io non ho avuto alla loro età. Per questo mi sono messo a disposizione e ho insegnato tutto ciò che ho imparato da Michele Pintauro, il mio mentore. Negli anni ho avuto anche altri tipi di collaborazioni che mi hanno portato in giro per la Sardegna: da 8 anni collaboro con UnoLab, una scuola di portieri di Olmedo fondata da Giancarlo Peano. Ogni anno, insieme a lui e a tanti altri colleghi, svolgiamo diversi stage in giro per la Sardegna per cercare di migliorare i talenti sardi. Inoltre, per cercare di migliorarmi ulteriormente, decisi di prendermi una qualifica per poter allenare e riuscii ad ottenere il Patentino Uefa B. Sono abilitato per poter fare l’allenatore e non solo il preparatore dei portieri, ma in questo momento preferisco focalizzarmi e specializzarmi nella preparazione di questo specifico ruolo. In futuro non escludo di guidare una squadra ma se dovessi decidere di farlo inizierei dal settore giovanile, penso che sia un ottimo punto di partenza. Ad ogni modo, tutto ciò che è ho sempre fatto è mirato alla specificità dei portieri, non solo a livello tecnico ma anche umano: per come la vedo io la preparazione è a 360°, deve racchiudere la crescita globale del giovane a livello tecnico e umano in tutte le sue sfaccettature.
Qual è la tua caratteristica principale da preparatore?
In riferimento al settore giovanile direi la pazienza e la comprensione delle difficoltà del giocatore. Sono doti umane molto utili per cercare di tirare fuori la massima capacità da parte di ognuno, dunque capire come approcciarsi a livello comunicativo e psicologico, dare la massima disponibilità nel ripetere i concetti, mostrarli e metterli in pratica fino all’apprendimento. Per ognuno si deve trovare la strada migliore a livello teorico e pratico per raggiungere l’obiettivo.
Com’è stato il Giovanni Casali da calciatore e com’è da preparatore?
Da calciatore è sempre stato appassionato, serio e carismatico, ha sempre dato il massimo impegno in ciò che faceva. Già da allora sono stato un punto di riferimento per i giovani anche per il ruolo che ricoprivo nel settore giovanile. Come preparatore, invece, per me è importante permettere ai ragazzi di ottenere i risultati. Allo stesso tempo pretendo impegno, voglia e determinazione nel raggiungere l’obiettivo finale. Quando ci sono tutte queste qualità i risultati arrivano, anche se proporzionalmente alle doti di ogni singolo giocatore.
Com’è nata invece la collaborazione con la FC Sassari Torres Femminile?
C’è stato un incontro casuale con il presidente Budroni al termine della scorsa stagione, durante il quale abbiamo parlato dei portieri e della preparazione e si è deciso di comune accordo di mantenere i contatti in previsione della stagione che sta per iniziare. Da quella chiacchierata è nato tutto, difatti già dal secondo incontro si è concretizzato l’accordo per una futura collaborazione tra le parti. Nonostante l’interessamento di Tore Arca, che mi ha mostrato la propria disponibilità per poterlo affiancare in questa stagione in prima squadra, mi occuperò solo del settore giovanile a causa degli impegni lavorativi.
Che cosa pensi del progetto Torres Femminile?
Il progetto #conLaTorresNelCuore mi affascina perché credo che Sassari abbia bisogno di rilanciare anche il calcio in rosa che ha segnato la storia nel recente passato. Ho conosciuto e seguito diverse giovani atlete, alcune delle quali ritrovo qui con piacere. Ho sempre visto in loro una voglia e determinazione molto forti e queste sono caratteristiche che mi invogliano a dare il massimo per offrire loro gli strumenti per emergere. Credo che in Sardegna ci sia un buon potenziale per lavorare, serve solo passione e volontà. Ringrazio il Presidente Budroni che ha fortemente voluto questa collaborazione credendo in ciò che faccio.
Puoi esporci il tuo punto di vista sui portieri a disposizione e i margini di miglioramento?
Sono venuto qua per svolgere una nuova esperienza nell’universo femminile, anche se ho già avuto modo di conoscere qualche ragazza anche nel corso dei tanti stage di cui ho parlato prima. Posso dire che ci sono tutte le premesse per fare bene: si tratta di profili che mostrano voglia di arrivare e di fare bene, sono motivate e questo è molto importante. So che alcune di loro sono state anche in rappresentativa, spero di poter dare loro quell’aiuto in più per poter emergere e per affinare le proprie qualità. Posso dire con sicurezza che si può lavorare in una certa maniera perché c’è una buona base e hanno tanta voglia di imparare, questo è fondamentale per raggiungere i rispettivi obiettivi. Spero di poter riuscire nel mio intento.
Concludiamo con una domanda secca: quali sono i momenti memorabili della tua carriera?
Non sono pochi, anche se ricordo con particolare piacere la promozione in C2 contro L’Aquila. Inoltre non posso dimenticare l’esordio in C2 contro il Pergocrema e le promozioni ottenute con Stintino e Turritana. L’esperienza più significativa è stata sicuramente alla Torres perché mi ha permesso di imparare tantissimo da un maestro come Pintauro. Se fino ad oggi sono riuscito a svolgere il mio compito al meglio è stato grazie ai suoi insegnamenti.

In bocca al lupo per la nuova avventura, Giovanni!

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