I dati. In Italia, nel 2018, le vittime di femminicidio (donne uccise in quanto donne) sono state 106, una ogni 72 ore. Dal primo gennaio al 31 ottobre i femminicidi sono stati per il 79,2% familiari e un 70,2% di femminicidi di coppia (il 65,2% nel gennaio-ottobre 2017). Dati che si fanno ancora più drammatici se si tiene conto che il 36% delle donne disabili ha subito violenza e il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio per le donne con disabilità (10% contro il 4,7%). Anche per questo il Comune ha scelto di dedicare focus sul tema della violenza sulle donne con disabilità.
«Quando si è donna e con disabilità, si alimenta il rischio di una discriminazione doppia, se possibile ancora più becera e odiosa perché perpetrata ai danni di una persona che ha ancora meno possibilità di contrastarla» si legge nella mozione presentata dalla consigliera Arcadu. «Lo scopo del Secondo Manifesto è quello di rendere la comunità consapevole dell’esistenza e degli effetti delle “discriminazioni multiple”». Con l’adesione al “Secondo Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea: uno strumento per attivisti e politici”, adottato a Budapest nel maggio del 2011 dall’Assemblea generale del Forum europeo sulla Disabilità (EDF) il Consiglio riconosce l’importanza dell’ « approccio della valorizzazione e il peso crescente delle differenze di genere alla questione della discriminazione multipla, che riguarda le donne e le ragazze con disabilità, nella programmazione delle proprie politiche sulla disabilità così da contribuire a creare le condizioni culturali e materiali affinché il loro percorso di libertà non sia più difficoltoso di quello delle donne senza disabilità, o degli uomini».
« Alla base del contrasto alla violenza e alla discriminazione di genere resta la necessità di un cambiamento culturale. Le Nazioni Unite hanno rivolto all’Italia raccomandazioni ed espresso preoccupazione per il ritardo culturale e sociale delle politiche di genere nel nostro Paese » ha commentato il sindaco Nicola Sanna. L’adesione al Patto dei Comuni per la parità di genere e contro la violenza si propone di agire per la sensibilizzazione contro la diffusione di stereotipi, per il sostegno dei centri antiviolenza e delle case rifugio, per il coinvolgimento degli uomini in tema di parità, per il supporto alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. « Azioni che saranno condivise tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile impegnate sul tema e che annualmente le amministrazioni aderenti si impegnano a restituire ai propri cittadini » ha concluso il sindaco.
I prossimi eventi organizzati dall’Amministrazione sono in programma giovedì 29 novembre. Dalle 10.30, nell’aula consiliare di Palazzo Ducale saranno presentati i progetti del liceo Canopoleno e del liceo Azuni “CreAttività” e “Le parole giuste per raccontare la violenza di genere”. L’evento è promosso dalla commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari e vedrà la partecipazione anche dei referenti del progetto Antiviolenza Aurora. Il pomeriggio, dalle 16, nella biblioteca comunale in piazza Tola, si terrà il dibattito “La violenza contro le donne con disabilità” promosso dall’assessorato alle Politiche sociali e pari opportunità e dalla commissione Disabilità del Comune di Sassari e con la partecipazione del Progetto Antiviolenza Aurora e delle associazioni Uildm e Noi Donne 2005.