La Giunta ha deciso di finanziare con 200mila euro la realizzazione di un progetto sperimentale volto all’offerta di una gamma polifunzionale di servizi alle persone autistiche e alle loro famiglie.
Si tratta della tranche residua degli 8 milioni 28mila 625 euro che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, aveva messo a disposizione della Sardegna nel Fondo nazionale delle politiche sociali (FNPS) per l’annualità 2018. Il Fondo è destinato alle Regioni per lo sviluppo della rete integrata di interventi e servizi sociali, come previsto dalla legge n. 328/2000. L’Esecutivo Pigliaru ha approvato la proposta dall’assessore della Sanità Luigi Arru. In precedenza erano stati fissati gli altri interventi: 125mila euro per azioni volte all’implementazione delle Linee di indirizzo sull’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità; 2 milioni 130mila euro di finanziamento ai Comuni per interventi straordinari, con riferimento ad esigenze di particolare urgenza ed inderogabilità quali l’affidamento di anziani e minori, sia italiani che stranieri non accompagnati, su disposizione dell’Autorità giudiziaria in prima istanza o in regime di prosecuzione; un milione 561mila euro da destinare ai Comuni per interventi di inclusione abitativa e superamento e chiusura dei campi nomadi (Rom, Sinti e Caminati), come già programmato con deliberazione della Giunta regionale n. 53/4 del 29 ottobre scorso; 537mila 600 euro alle associazioni e cooperative che gestiscono comunità di accoglienza per persone che si trovano in condizioni di restrizione della libertà.
Il finanziamento integra le risorse già programmate nel 2018; 220mila euro quale cofinanziamento del progetto Vita Indipendente, volto ad interventi di inclusione sociale per persone disabili; un milione 755mila euro ai Comuni per interventi nell’ambito del programma ‘La famiglia cresce’, a favore dei nuclei familiari con un numero di figli pari o superiore a quattro; 300mila euro per rimborsi ai Comuni per oneri in materia di quote sociali per prestazioni di riabilitazione globale erogate in regime residenziale e semiresidenziale a favore di persone non autosufficienti e non abbienti; un milione 200mila euro ai Comuni per la gestione del programma ‘Ritornare a casa’, intervento fondamentale per favorire la permanenza presso il proprio domicilio delle persone non autosufficienti che necessitano di un livello assistenziale molto elevato.
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