Osilo, Corsa all’Anello

Osilo, Corsa all’Anello: grande ritorno dopo la pandemia, una passione
che corre nei secoli .
Una gara suggestiva per un vero tuffo nelle atmosfere del passato

Passione, adrenalina, gusto per la sfida: il 12 agosto Osilo riapre il
sipario su una delle sue più sentite tradizioni popolari, la “Corsa
all’anello”, spettacolare giostra equestre in cui l’eleganza e la maestosità
dei cavalli si sposano alla tecnica e all’abilità dei cavalieri. Una
manifestazione che ha molti tratti in comune con altre sfide equestri che
si svolgono nell’isola, ma unica per il territorio in cui si celebra, per le
modalità con cui si svolge, per il coinvolgimento di tutta una comunità
nel cuore del borgo, per l’importanza raggiunta grazie all’adesione a una
Rete e ai gemellaggi.
La tradizione equestre. “La mia terra cantate. E chi la gara/ vinca, si
avrà in premio un bel poledro/ che Osilo domò, Osilo chiara/altrice e
domatrice di cavalli”. Con i suoi versi il poeta Sebastiano Satta
celebrava l’antica maestria osilese nell’allevamento e nella domatura dei
cavalli. Una passione che si riflette nelle secolari radici della “Corsa
all’anello”, evento di spicco del calendario culturale del comune e
specchio dello spirito fiero, coraggioso ed elegante dell’identità osilese.
La corsa. La Corsa all’anello consiste in una prova di abilità equestre,
dove il cavaliere lanciato al galoppo deve cercare di infilare con uno
spadino di legno uno dei tre “anelli” sospesi lungo il percorso. Gli anelli
sono posti in sequenza, a circa quaranta metri l’uno dall’altro. Il
cavaliere non potrà mai fare tre centri in una sola salita, perché la
conquista di un anello implica che lo spadino vi rimanga conficcato,
essendo l’anello saldamente assicurato alla fune.
A partire dal 1995 la corsa viene organizzata dall’Amministrazione
comunale nella via principale del paese, via Roma, che per l’occasione
viene “ripavimentata” con la sabbia così da ricreare quelle condizioni di
agibilità che offrono a cavalli e cavalieri sufficienti condizioni di sicurezza
per lo svolgimento della gara; nello stesso anno viene reintrodotto
l’obbligo di utilizzo del costume sardo per tutti i partecipanti.
La rilevazione elettronica dei tempi evita contestazioni da parte dei
concorrenti e rende più spettacolare la gara: entro 9 secondi bisogna

coprire i centro metri, oltre i quali anche l’eventuale “centro” non è
valido.
La Rete e i gemellaggi. Grazie a questa manifestazione, Osilo è ormai
divenuto un punto di riferimento regionale per la riscoperta e la
valorizzazione delle tradizioni equestri della Sardegna, entrando a far
parte, da quest’anno, della Rete Europea delle Giostre all’Anello,
insieme ai Comuni di Oristano, Sulmona, Sinj (Croazia), Barban
(Croazia) e Zante
(Grecia).
Dal 2019 la Corsa si pregia di un prezioso gemellaggio, quello con la
città umbra di
Narni, con la sua prestigiosa “Corsa all’anello”, rievocazione storica
della sfida medievale. La Corsa all’anello, così, si prolunga idealmente
oltre il mare e diventa occasione per costruire ponti di collaborazione e
amicizia con altre comunità accomunate dalla stessa passione e dagli
stessi valori identitari. La corsa è storia, è orgoglio. È l’esaltazione
dell’abilità, della capacità di dominare l’evento e di farlo proprio, di fronte
alla comunità riunita in via Roma. E l’urlo liberatorio della folla è il modo
per scaricare la tensione accumulata in tante salite a vuoto. Ma è
soprattutto esplosione di gioia, abbraccio collettivo per il valoroso che ha
saputo vincere la sfida.

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