La Fondazione di Sardegna acquisisce Palazzo Sanna-Cavanna a Sassari

Sarà uno spazio per cultura, ricerca e innovazione

Sassari 8.9.2025 – La Fondazione di Sardegna ha perfezionato l’acquisto di Palazzo Sanna-Cavanna, edificio storico in stile liberty situato in viale Dante a Sassari e noto anche per essere la casa natale di Enrico Berlinguer.

L’operazione, presentata oggi a Sassari nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Presidente Giacomo Spissu, nasce dall’obiettivo di ampliare il patrimonio culturale e immobiliare della Fondazione, individuando nella città di Sassari uno spazio di particolare pregio da destinare ad attività culturali, di innovazione e di sviluppo locale. L’acquisizione si inserisce in un percorso già avviato con altri progetti di recupero, come il Chiostro di San Francesco a Cagliari, e mira a restituire alla comunità un luogo di valore storico e simbolico, oggi sottoposto a vincolo monumentale.

Costruito tra il 1911 e il 1913 come deposito e rivendita di materiali edili, il palazzo divenne in seguito residenza della famiglia Cavanna e dell’avvocato Sanna. Oggi è sottoposto a vincolo monumentale ed è conosciuto soprattutto per il legame con la figura di Enrico Berlinguer, ricordato da una targa commemorativa apposta dal Comune di Sassari in occasione del centenario della nascita.

Il recupero del palazzo consentirà di creare nuovi spazi per attività culturali e creative – mostre, spettacoli, festival, incontri, installazioni – e per iniziative legate alla ricerca, all’innovazione e alla formazione. L’obiettivo è fare di Palazzo Sanna-Cavanna un luogo vivo, capace di connettere cultura, creatività e tecnologia, generando opportunità di crescita e inclusione sociale. La riqualificazione si ispirerà a un modello già sperimentato da altre Fondazioni italiane, dove edifici storici rigenerati sono diventati centri culturali e hub di innovazione, contribuendo allo sviluppo dei territori.

“L’acquisizione di Palazzo Sanna-Cavanna è stata un’operazione complessa, che ha richiesto tempo e determinazione, ma ci consente oggi di restituire a Sassari un bene importante, ricco di storia – ha dichiarato il Presidente della Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu -. La Fondazione compie una scelta che ha un forte valore culturale e civile.

Abbiamo deciso di restituire alla città un luogo carico di storia e simboli, ma soprattutto di proiettarlo nel futuro come spazio di cultura, ricerca e partecipazione. È un investimento per la città che rafforza la nostra missione di promuovere lo sviluppo attraverso la conoscenza, la creatività, il talento e l’innovazione. Un edificio chiuso diventa così una risorsa condivisa, aperta alla comunità e alle nuove generazioni”.