Rivoluzionare l’ottica dell’assunzione di un lavoratore con disabilità, rispondere alle richieste di piena cittadinanza, di pari opportunità e di vita adulta. Sono questi i principi su cui si basa il progetto “Includis” per il quale l’Ambito Plus di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino si è aggiudicato più di 668mila euro, classificandosi secondo a livello regionale. Il percorso di inclusione sociolavorativa permetterà a 68 persone con disabilità di confrontarsi con il mondo del lavoro, e saranno inserite in realtà del territorio che hanno aderito all’iniziativa. «Per la nostra Amministrazione, ente gestore capofila del Plus, è una grande soddisfazione e un motivo di orgoglio – commenta l’assessora alla Coesione sociale e Pari Opportunità Monica Spanedda -. Stiamo portando avanti e dando forma a quel progetto di reale inclusione nei confronti della disabilità, che permetta di superare i comuni stereotipi sociali, caratterizzanti l’immaginario collettivo sulla persona disabile, soprattutto mentale, che alimentano atteggiamenti di difesa e disconoscono il valore individuale. Inoltre abbiamo rafforzato quella rete di collaborazione tra pubblica amministrazione, terzo settore e aziende in cui crediamo fermamente ».
Sono cinque le cooperative che accompagneranno i Comuni in questo percorso, attraverso un partenariato, e che hanno aderito con una manifestazione di interesse: Airone, Andalas de Amistade, Coop.a.s., La Gaia Scienza e San Damiano. Sono invece oltre 70 le aziende che in tutta la provincia hanno espresso la volontà di accogliere i tirocinanti.
L’avviso, pubblicato sul sito del Comune www.comune.sassari.it , è rivolto ai maggiorenni, non occupati, abili al lavoro, residenti in uno dei Comuni del Plus, già in carico ai servizi sociali o sociosanitari, con una disabilità riconosciuta in base all’articolo 3 della legge 104/92, con disturbo mentale, psichico o dello spettro autistico.
Le domande di partecipazione potranno essere presentate entro le 12 del 6 luglio. Il tirocinio durerà 9 mesi per 20 ore settimanali, e permetterà di accrescere le abilità professionali della persona e la sua consapevolezza rispetto alle competenze e attitudini sul piano dell’autonomia e dell’apprendimento.
Allo stesso tempo la collaborazione tra pubblica amministrazione e realtà del territorio consentirà di creare momenti di incontro e confronto, contaminare con le buone prassi sperimentate i sistemi normativi e politici di riferimento attraverso la restituzione diffusa dei risultati; adottare protocolli operativi sulla presa in carico delle persone con disabilità occupabili, in grado di spostare il focus dei servizi dalla gestione esclusiva della “cura” alla gestione dell’inclusione sociale, riconducendo l’azione all’interno di un progetto personalizzato globale ed unitario; tracciare il percorso di avvicinamento della persona disabile al mondo del lavoro: sia in termini di migliore connessione tra i diversi punti della rete, sia attraverso la sperimentazione di nuove modalità di orientamento e accompagnamento al lavoro; costruire strategie capaci di collegare e mediare le aspettative ed esigenze della persona svantaggiata e del sistema produttivo; sperimentare la figura del mediatore socio-lavorativo sviluppando le capacità professionali degli operatori coinvolti relativamente alle competenze di aiuto e accompagnamento dei lavoratori svantaggiati e delle imprese; accrescere il “valore” delle fasce deboli sul mercato del lavoro.