L’Africa sub-sahariana continua ad ospitare un gran numero di rifugiati e sfollati in fuga da conflitti e violenze generalizzate: sono circa 20 milioni le persone in situazione di estrema difficoltà ospitate da Paesi quali Uganda, Etiopia, Ciad. Questa grave emergenza umanitaria è il tema dell’incontro-promosso dalla Regione il prossimo 18 gennaio a Cagliari, all’Hostel Marina (Scalette San Sepolcro) con inizio alle ore 17.
Prendono parte al dibattito l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, Caesar Kotevu, funzionario della Direzione della cittadinanza e controllo dell’immigrazione del Ministero degli Affari Interni del Governo ugandese, il Direttore e il Vicedirettore del quotidiano online Africa Express, Massimo Alberizzi e Cornelia Toelgyes, e il Presidente di Confcommercio Cagliari Alberto Bertolotti. L’attenzione sarà rivolta in particolare all’Uganda, che accoglie, secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), circa 950 mila profughi in fuga dal Sud Sudan, dalla Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Somalia, Ruanda ed Eritrea.
Il Governo ugandese gestisce il fenomeno migratorio in stretto raccordo con l’UNHCR e i governi locali dei distretti maggiormente interessati, promuovendo una strategia integrata mirata ad aumentare l’autosufficienza della popolazione locale e di coloro che vengono ospitati.
Gli ambiti su cui si concentrano gli interventi sono quelli dell’istruzione, infrastrutture idriche, ambiente ed energia, sanità, occupazione.
La Sardegna, con l’assessore Spanu, ha sottoscritto lo scorso 19 ottobre ad Adjumani, nel nord ovest dell’Uganda, un accordo di collaborazione con la Sub Regione Madi West Nile, per promuovere lo scambio di buone pratiche nel settore dell’approvvigionamento idrico, nella gestione delle risorse forestali e nella formazione tecnica e scientifica per le attività di rimboschimento.
La Sub Regione del Madi-West Nile è impegnata con grande generosità nell’accoglienza di oltre 500mila rifugiati provenienti dal Sud Sudan, che vivono in 48 insediamenti. Solo il territorio di Adjumani ospita oltre 200mila persone in fuga da guerre e persecuzioni. Tutto questo determina una continua pressione sulle risorse territoriali: terreni, foreste, zone umide e acqua.
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