L’organizzazione I Bambini delle Fate ha i volti ormai noti di Franco e Andrea Antonello: padre e figlio che imparano a conoscersi, a scoprirsi, e a fare i conti con l’autismo ad alto funzionamento.
Insieme viaggiano, scrivono libri e sempre insieme portano avanti un grande progetto a sostegno dei bambini autistici e delle loro famiglie.
Nata nel 2005 per volontà di Franco, i Bambini delle Fate è infatti un’organizzazione senza scopo di lucro che sostiene progetti di associazioni, enti e strutture ospedaliere rivolti a bambini e ragazzi con autismo e disabilità.
Mercoledì 25 gennaio, alle 18, nella Sala Mem, a Cagliari, verrà presentata la campagna ‘Sporcatevi le mani’, la raccolta fondi de I Bambini delle Fate, che sostiene i progetti di inclusione sociale e ne assicura la continuità nel tempo, grazie alla regolarità delle donazioni.
Ad oggi sono 38 i progetti attivi in tutta Italia: circa 2000 famiglie infatti possono contare da tempo su progetti di inclusione sociale grazie al regolare contributo di 600 aziende e 2000 privati. La somma erogata a sostegno di tutti i progetti dal 2005 ad oggi si aggira ormai sui 10 milioni di euro.
Insieme alla campagna, verrà presentato anche il progetto di inclusione sociale ‘Giochiamo insieme’ , ideato dall’associazione Giocaus Impari Sport e Divertimento, e patrocinato dal Comune di Cagliari.
Intervengono l’assessore alle Politiche sociali, Ferdinando Sechi, la coordinatrice regionale dell’associazione I Bambini delle Fate, Laura Piga, il responsabile della campagna, Samuel Mazzolin, e Carlo Raccis, responsabile del progetto ‘Giochiamo Insieme’.
‘Giochiamo insieme’ si rivolge ai bambini con disturbi dello spettro autistico, dai 3 ai 10 anni, con un programma di attività volto a promuovere la generalizzazione delle loro competenze sociali in un’ottica di rete, in grado di coinvolgere tutti coloro che ogni giorno interagiscono con loro e fanno parte della loro vita: familiari, compagni di classe, insegnanti e istituzioni scolastiche, compagni di gioco ed associazioni di riferimento.
L’obiettivo è supportare le famiglie che hanno gravi difficoltà a sostenere i forti costi delle terapie lavorando in equipe con i centri medici di riferimento delle famiglie e con il personale docente.
Un modo per lavorare insieme che prevede il giusto approccio metodologico ed un piano di attività che si inserisce in maniera armoniosa nel percorso terapeutico e scolastico progettato per il bambino. Il progetto potrà essere sostenibile economicamente attraverso la campagna di raccolta fondi ‘Sporcatevi Le Mani’.