Hanno scelto un luogo simbolico per la città di Sassari, il corso Trinità proprio sotto le antiche mura, per una dimostrazione che va certamente oltre quello che loro stessi hanno affermato.“Ci siamo messi a pulire la strada – dice questo ragazzo della Nigeria -perché non ci piace vedere il pavimento sporco di foglie e così ci siamo organizzati con un gruppo di amici”. Non glie l’ha chiesto nessuno, hanno precisato, l’hanno fatto da volontari e non perché qualcuno gli ha offerto dei soldi. Ciascuno si è munito di scopa e paletta, hanno preso dei grandi sacchi da riempire di foglie e cartacce, e li hanno gettati nei cassonetti della spazzatura. Non hanno spiegato di più questi giovani, tutti nigeriani, ospiti del centro di accoglienza di Predda Niedda, ma vorremmo interpretare il loro gesto come una mano tesa ai cittadini sassaresi nell’auspicio di una integrazione. L’azione volontaria vuole forse significare che non piace neanche a loro stare buttati in città senza fare nulla, che vorrebbero fare qualcosa di utile piuttosto che essere disprezzati come fannulloni forzati o come accattoni. La risposta della gente però è stata fredda. I più hanno guardato con indifferenza, se non con sospetto, questa esibizione di volontà. Un operaio che ha visto la nostra telecamera, ha pensato che fosse una dimostrazione organizzata per la stampa, ma la verità è che noi abbiamo visto per caso, passando in auto, la squadra armata di ramazze. Lasciamo comunque ai telespettatori interpretazioni diverse dalla nostra.