Si infittiscono le occasioni di incontro per parlare del prossimo referendum sulla riforma costituzionale. A Porto Torres, nella sala della libreria Koinè un dibattito organizzato dal Partito dei Sardi si è aperto con la relazione del docente di Diritto Costituzionale dell’Università di Sassari Omar Chessa, che ha esposto i punti critici della riforma messa ai voti. Riforma che, ha detto Chessa, si pone obbiettivi che difficilmente riuscirà a raggiungere e insiste sulla necessità di un rinnovamento in quanto tale, come se il cambiamento fosse garanzia di modifiche in positivo.
Quella di Chessa è stata una vera lezione di diritto costituzionale che è andata a eviscerare le norme più incerte nell’interpretazione, le possibili contraddizioni e impasse che il testo applicato potrebbe determinare. Il coordinatore cittadino del Partito dei Sardi, Alessandro Pinna, ha focalizzato il discorso sulla riforma del titolo quinto e sulla riduzione del potere autonomistico delle regioni a statuto speciale, come la Sardegna.
Un rischio che il partito vuole scongiurare indipendentemente dallo schieramento per il “no” puntando alla necessità di superare lo statuto dell’Autonomia con una Costituzione sovrana sarda. Omar Chessa ha evidenziato i numerosi punti, anche nascosti, del testo di riforma sottoposto a Referendum, che indebolirebbero i poteri autonomi e speciali della Regione Sardegna. Numerosi cittadini e politici locali hanno partecipato al dibattito, che è stato riconosciuto come altamente istruttivo anche per chi alle urne voterà peri il sì.