Il lotto 9 della Sassari-Olbia, all’ingresso della città gallurese, è ancora fermo, nonostante il termine dei lavori fosse stato fissato a suo tempo nel 2014. Dopo vari solleciti da parte dell’assessorato ai Lavori pubblici della Regione nei confronti dell’Anas, il titolare, Paolo Maninchedda, ha deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Tempio, che ora dovrà intervenire per verificare le responsabilità dei ritardi e le mancanze di interventi della stazione appaltante.
Come aveva scritto all’Anas Paolo Maninchedda già lo scorso maggio e dopo una precedente missiva, «I lavori di realizzazione del Lotto 9 erano stati bloccati a causa di problematiche interne all’Ati aggiudicataria legate al subentro di un operatore economico nella stessa Associazione e aveva denunciato lo stato di grave pericolosità del traffico in quel tratto”.
Ma i problemi legati all’associazione d’imperse, evidentemente non si sono mai risolti, così un mese dopo, la richiesta dell’Assessorato ha usato toni ancora più duri chiedendo all’Anas di valutare, viste le inadempienze della ditta appaltatrice, la risoluzione del contratto. Niente però da allora è accaduto, e la nuova mossa dell’Assessorato è stata quella di denunciare i fatti alla Procura.
Dall’inizio dell’incarico, Paolo Maninchedda, presidente del Partito dei Sardi, aveva posto le basi per una nuova forma di rapporto con i soggetti statali, in linea con la concezione sovranista del governo sardo. L’esposto alla Procura va in questo senso, con la Regione che tratta da pari, vigila e interviene davanti alle inadempienze delle Istituzioni, come ha scritto Maninchedda sul suo blog. Intanto segnaliamo un altro problema, che riguarda il tratto della 131 verso Sassari all’altezza di Muros, dove le carreggiate sono sfalsate e proprio alla fine del muraglione che le separa, all’imboccatura di una curva, la strada si restringe ad una corsia. Colpa di un incidente accaduto diversi mesi fa, in cui si era verificato uno sversamento di sostanze pericolose. Secondo l’Anas doveva provvedere alla bonifica, a sue spese, chi aveva causato l’incidente e non l’ha fatto. “Ora dovremo provvedere noi”, ammette Anas Sardegna, che prende in carico troppo tardi le sue responsabilità sulla sicurezza stradale.