Il Partito dei Sardi si mobilita in materia di adozioni internazionali

Il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato ieri all’unanimità un importante ordine del giorno a prima firma Roberto Tramaloni (capogruppo PdS) perché il Parlamento sardo stipuli nei prossimi mesi una convenzione con l’ARAI (Agenzia Regionale Adozioni Internazionali), ente pubblico che si aggiungerebbe a quelli privati, già meritoriamente operanti in Sardegna, alla quale potranno rivolgersi le tante famiglie sarde desiderose di accogliere minori in stato di abbandono e privi di amore, senza dover richiedere una preventiva autorizzazione alla CAI (Commissione Adozioni Internazionali).
I Sardi chiedono di avere pari possibilità rispetto a Regioni già convenzionate come Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio e Calabria, evitando così i “viaggi della speranza”, purtroppo sempre più frequenti, come avviene per i problemi della salute.
L’ente pubblico, a differenza di quelli privati, consentirà agli aspiranti genitori sardi:
– di accedere alle fasce ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente), risparmiando sui costi per i servizi resi in Italia, pari a oltre 5000 €,
– di adottare minori di Paesi accreditati solo dall’ARAI (ad es. Corea del Sud),
– di evitare viaggi costosi oltre Tirreno, impegni di ferie per lavoratori dipendenti o perdite economiche per sottrazione del proprio tempo al lavoro autonomo, nonché altre agevolazioni per stranieri residenti in Sardegna.
Nelle Regioni in cui ha operato, l’ente pubblico ha dimostrato in questi ultimi anni, con decine di migliaia di adozioni, che l’ampliamento della possibilità di scelta tra pubblico e privato ed il contenimento dei costi in periodo di crisi economica internazionale è fondamentale.
Il sostegno delle forze politiche è stato unanime: oltre al pieno appoggio del Sindaco Massimo Zedda interventi di plauso sono giunti da Rita Polo (PD), Piergiorgio Massidda (Cagliari 16), Pino Calledda (M5S), Aurelio Lai (Autonomisti per Lussu).

I commenti sono chiusi.