Buona performance per il mercato del lavoro in Sardegna, in controtendenza rispetto ai dati che interessano altre regioni del Mezzogiorno e del resto d’Italia. Molta più gente di prima oggi guarda al mercato del lavoro con l’aspettativa di trovare un’occupazione: diminuiscono drasticamente gli “inattivi” e la forza lavoro cresce di ben 34 mila unità. Di queste, la gran parte trova un lavoro: l’incremento dell’occupazione è notevole, ci sono 24 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Gli altri 10 mila che prima, rassegnati, non cercavano lavoro ora lo stanno cercando attivamente: anche questo è un segnale positivo.
“Abbiamo recuperato tanto del molto terreno perso durante la crisi”, commenta il presidente Francesco Pigliaru. “Dopo anni terribili, occupazione e tasso di disoccupazione sono tornati ai livelli del 2012. Speriamo sia il segnale definitivo di una uscita dalla crisi che consentirà di irrobustire politiche pubbliche a favore di chi ha pagato e sta pagando il prezzo più alto della crisi”.
“Tutti i dati sono incoraggianti”, commenta l’assessora del lavoro, Virginia Mura. “L’aumento della forza lavoro, dell’occupazione, il calo del tasso di inattività. In questo contesto anche il contenuto aumento dei disoccupati (nel 2014 il tasso di disoccupazione era superiore di oltre 4 punti), a prima vista potrebbe apparire un dato negativo, ma in realtà è riconducibile alla circostanza che gli scoraggiati si affidano ora ai rinnovati servizi per l’impiego. Emerge, poi, con prepotenza un balzo dell’occupazione femminile, alla quale corrisponde un marcato calo delle inattive. Donne che erano ai margini del mercato del lavoro sono ora accompagnate in nuovi percorsi occupazionali. Confidiamo che il miglioramento dell’occupazione femminile e il calo dell’inattività dipendano anche dalle misure di welfare messe in campo dall’assessorato. Il settore più dinamico, che ha visto crescere maggiormente l’occupazione, è stato quello dei servizi”.
Il lavoro in Sardegna è in crescita anche in base all’indicatore del tasso di attività : guadagnati +3,6 punti percentuali (dal 60,3% al 64,0%), con un incremento sia della componente femminile (+5,4), sia di quella maschile (+2,0).
Calano gli inattivi : -10,1 punti percentuali (da 430,0 a 386,4). Il dato positivo interessa entrambe le componenti, ma è più marcato a livello femminile (-11,8%), che a livello maschile (-7,4%). Diminuito il tasso di inattività (in calo dal 39,7% al 36,0%) sia per la componente femminile (-5,4%) sia per quella maschile (-2,0%).
Per effetto del forte aumento delle persone che ora cercano attivamente lavoro, questo quadro positivo determina un leggero aumento della disoccupazione: persone che prima non lavoravano e che rinunciavano alla ricerca di un lavoro ora invece si attivano e si iscrivono alle liste di disoccupazione. La disoccupazione dunque passa da da 100,6 mila a 110,8 mila. In parallelo si registra per il tasso di disoccupazione un incremento dal 15,0% al 15,8, un tasso che comunque rimane tra i più bassi degli ultimi anni.