L’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale denuncia il grave stato di crisi in cui versa la stragrande maggioranza dei servizi territoriali di Salute Mentale in Italia.
Dall’analisi della situazione nelle diverse regioni d’Italia e il quadro emerso è disastroso e crea allarme e preoccupazione nelle migliaia di famiglie rappresentate dall’Unasam e negli stessi operatori dei servizi. Con una lettera aperta indirizzata alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin e ai presidenti delle Regioni, l’Unasam denuncia servizi di salute mentale con piante organiche ridotte del 50% e con l’assenza di tutte le figure professionali previste dal Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale tutt’ora in vigore.
Per Gisella Trincas, presidente nazionale dell’Unasam: “I servizi di salute mentale non sono in grado di attuare adeguata e puntuale presa in carico, sono ridotti ad ambulatori psichiatrici che intervengono prevalentemente sulle urgenze con farmaci e T.S.O. I servizi sono impossibilitati a garantire progetti terapeutici riabilitativi individuali, con il coinvolgimento attivo e responsabile degli utenti e loro familiari, orientati alla ripresa e all’emancipazione sociale”.
La lettera dell’Unasam denuncia inoltre “l’inadeguatezza dei Centri di Salute Mentale, per la maggioranza, aperti soltanto alcune ore al giorno, o qualche giorno o ora alla settimana” e la “grave involuzione culturale che tale situazione di gravità sta determinando nella maggior parte dei servizi, con la ripresa e la legittimazione di pratiche coercitive e istituzionalizzanti”.
La Direzione Nazionale dell’Unasam, invita il Ministro alla Sanità, i Presidenti delle Regioni, gli Assessori Regionali alla Salute, ad: “assumere un rinnovato e urgente impegno sulla questione “Salute Mentale” che costituisce una delle emergenze prioritarie nel nostro Paese. Rimettendo al centro dell’intervento pubblico la persona umana con la complessità dei bisogni che esprime nella sua condizione di sofferenza, a partire dalle situazioni di maggiore gravità e complessità”.
Inoltre chiede che vengano assunte le seguenti iniziative: la convocazione urgente della seconda Conferenza nazionale sulla salute mentale che dal 2001 non è stata più convocata; la ricostituzione della Commissione nazionale Salute Mentale al Ministero della Salute, che non viene convocata dal 2008 e una disposizione Ministeriale che obblighi le Regioni al rispetto e alla piena applicazione della Legge 180/78, della Legge 833/78, della Legge 9/2012, della Legge 81/2014, della Legge 328/2000, del DPR 7.04.1994 – 1° Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale 1994-1996, DPR 01.01.1999 – 2° Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale, del Piano d’Azione 2013/2020 dell’Europa e dell’O.M.S., della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il non rispetto delle norme di cui sopra ha determinato grave pregiudizio alla salute di migliaia di cittadine e cittadini italiani, determinando cronicità e grave danno alle famiglie e all’intera comunità. La Direzione Nazionale dell’Unasam, resta in attesa di una risposta urgente da parte delle SS.LL. in indirizzo, riservandosi ulteriori azioni a tutela della salute e dei diritti umani dei propri associati.